A giudicare dai coriandoli che si vedono sparsi sui marciapiedi dovremmo capire di essere finalmente arrivati in quel periodo dell’anno in cui costumi, maschere e stelle filanti sono protagonisti lungo le strade mentre a tavola si respira, invece, odore di tradizione.
Dominano i profumi appetitosi dei dolci, simbolo indiscusso di questo periodo di sfarzo culinario che precede quello di penitenza della Quaresima: dalle friabili chiacchiere al “migliaccio”, tipico partenopeo; tutto concorre al rito secolare del Carnevale.
Come ogni antica tradizione che si rispetti, per noi tutto parte dai laboratori dello Chalet, sul lungomare di Mergellina.
Le nostre preparazioni irrinunciabili per il martedì grasso?
Le chiacchiere fritte senza alcun dubbio. In ogni parte d’Italia ne esistono diverse versioni, con nomi che spaziano dalle bugie, le frappe, le costole, i cenci. Noi, invece, le chiamiamo semplicemente “chiacchiere” perché, lo sappiamo tutti: il popolo napoletano ama conversare, chiacchierare, scambiarsi idee e opinioni. Lo facciamo al bar, davanti a un buon caffè, commentando i risultati di una partita di pallone; lo facciamo con la vicina di casa che incontriamo la mattina, quando ci rechiamo al lavoro; lo facciamo con chi conosciamo meglio e chi, invece; molte volte, è poco più di un estraneo.
A Napoli, insomma, ogni occasione è buona per fare ‘na ‘“chiacchiera”.
A Carnevale, quelle dello Chalet Ciro hanno un gusto diverso. Sono fritte in olio di arachidi con una percentuale di strutto che ne caratterizza il gusto e la cui percentuale è mantenuta segreta dai nostri maestri pasticcieri. Di solito vengono accompagnate e pucciate nel nostro sanguinaccio: una doppia crema al cioccolato fondente, aromatizzata alla cannella, servita con scorzette d’arancia candita e gocce di cioccolato.
Il sanguinaccio, che inizia a bollire nelle pentole dei nostri laboratori fin dai primissimi giorni che seguono l’Epifania; richiama come una vera madeleine, il sapore antico di quello legato alle tradizioni contadine. Una volta era realizzato aromatizzando il sangue dei maiali, macellati e lavorati sapientemente dalla famiglia riunita nei mesi più freddi che aveva bisogno di realizzare provviste per tutto l’anno. Dagli anni ‘90, invece, per questioni igienico sanitarie, non è più realizzata così ma nella sua nuova versione ha la dignità di un vero peccato di gola e il richiamo a un gusto che dimora nell’anima ancora prima che nel palato.
Da accompagnare al sanguinaccio, ci sono anche i savoiardi che possono essere tranquillamente inzuppati anche in una golosissima cioccolata calda, perfetta nelle giornate più fredde.
Soffici e leggeri come nuvole, completamente artigianali e realizzati nei nostri laboratori. I biscotti savoiardi, di solito conosciuti e utilizzati per la preparazione di tiramisù e torte charlotte, rappresentano una vera e propria pietra miliare della tradizione carnevalesca.
Come resistere alla loro texture spumosa e alla glassatura di zucchero? Assaggiateli se non lo avete mai fatto, non ve ne pentirete.
Dulcis in fundo, il classico e irrinunciabile migliaccio, compagno di tanti ricordi d’infanzia.
Allo Chalet Ciro il dolce viene proposto nella versione in crosta, con un ripieno dalla struttura sapientemente lavorata e così tanto fine che richiama quello della sfogliatella frolla.
Alla fine, che siano chiacchiere, savoiardi o migliaccio, alla base eccelle sempre la genuinità delle materie prime e le giuste dosi di spezie e zucchero, che rendono uniche e delicate le ricette della nostra pasticceria, dove garantire freschezza e gusto è una priorità assoluta.
Perché è vero, a Carnevale ogni scherzo vale… tranne che a tavola!